mercoledì 17 giugno 2009

Italiani all'estero, Mediterraneans: concluso il primo evento antropologico made in Italy. A Jeddah - di Emanuele Esposito

Si è concluso il primo evento antropologico-made in Italy a Jeddah. Ha avuto un grande successo non solo tra la comunità Italiana, sono stati tanti Arabi ad intervenire ai tea-time gourmed e alla cene, non sono mancati momenti magici sia al Consolato Italiano durante la festività delle Repubblica che durante la cena di gala-presentazione.

Il dott. Sergio Grasso, antropologo, e lo chef Gianmaria Le Mura, fondatore dello ormai noto Maidireristorante, hanno parlato ampiamente dell’influenza araba nel’appunto mediterraneo e presentato anche prodotti di eccellenza dell’agroalimentare Italiano, ottenendo molto successo e richieste di acquisto.

Direi che l’evento ha raggiunto in pieno il suo obbiettivo, e certamente replicherà visto le tante richieste pervenute da più parti, sia dagli organi locali sia dal consolato Italiano.

Come già accennato in precedenti articoli, l’Arabia Saudita è un Paese che ha molto da dare e da prendere, sarebbe da schiocchi non prendere in considerazione il fatto di incominciare a fare una promozione mirata; ho verificato sia durante questo evento, e va dato atto al lavoro storico-culturale a Grasso per i suoi interventi, che hanno suscitato un certo interesse da parte degli arabi, che qui c’è sete di conoscere, gli arabi sanno apprezzare la buona cucina.

E’ innegabile che i due Paesi, specialmente nella parte del Sud Italia, abbiamo tante analogie: per questo che sia Grasso e Le Mura e il pasticciere Raschella hanno voluto enfatizzare il discorso culturale, e - credetemi - ha funzionato; ma certamente questo evento è stato una apertura, ora sta a noi e al governo Italiano non perdere questa opportunità.

Va dato atto comunque che lo sforzo del Consolato Italiano attraverso il suo Console Santacesaria Adriano, che ci ha sostenuto e concesso tutti gli spazi e la collaborazione di tutti i dipendenti, è stato eccezionale; io stesso mi sono dovute ricredere, e debbo dire che a volte noi italiani sappiamo stupire il Mondo, e in questa occasione certamente la comunità Italiana a Jeddah ha stupito!

Con gioia e mia gratitudine personale voglio ringraziare Mr. Mahmund Alamee’na e Madame Natswha Al Taher, proprietari del il villaggio che mi hanno dato modo di fare questo evento e di avere tutto il supporto della compagnia; questo evento è stato unico e per la prima volta in Arabia abbiamo messo una prima pietra per un futuro roseo per le aziende Italiane che in questa occasione ci hanno dato tutto il loro apporto.

Va il mio personale ringraziamento a tutta la redazione di ITALIACHIAMAITALIA che da circa un anno mi ha concesso questo spazio, un modo diverso per avere un contatto con l’Italia nel mondo: senza il loro giornale online, non avrei potuto dare visibilità a questo evento.

L’Italia è un grande paese, lo ha sempre dimostrato, e sono certo che sapremo uscire da questa crisi con orgoglio e umiltà, e sono più che convinto che il governo attraverso il Ministero delle Politiche agricole nel prossimo Evento ci darà tutto l’aiuto e il supporto. Il Ministro Zaia sta portando avanti progetti e valorizzazione dei prodotti ITALIANI: ho capito dai volti e dai momenti di discussione con gli arabi che qui c’è bisogno di Italia, e Zaia sono certo che non perderà per nulla questa strada.

Mediterraneans ha dato alla luce un grande cammino storico. Lasciatemi però lo spazio per un ultimo ringraziamento personale a Vincenzo Raschella e Cuomo Raffaele, i miei due collaboratori che in questi giorni mi hanno fatto da padre e madre.

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SEQUESTRATE OLTRE 7 TONNELLATE CARNE AVARIATA


ROMA - "Ho promesso tolleranza zero. E tolleranza zero è. Dobbiamo tutelare il lavoro, i sacrifici dei nostri agricoltori e la salute degli italiani". Così il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia commenta il sequestro di 7 tonnellate e 400 kg di carne bovina e prosciutto cotto avariati e in cattivo stato di conservazione disposto dalla Procura della Repubblica di Monza. I prodotti sequestrati dai funzionari dell'Ufficio di Milano dell'Ispettorato Controllo Qualità del Mipaaf in uno stabilimento di Lentate sul Seveso erano sottoprodotti della macellazione e prodotti alimentari e stavano per essere utilizzati nella produzione di preparati gastronomici a base di carne. Tra i prodotti posti sotto sequestro anche 50 kg di ovoprodotti e 10 kg di spezie scadute da un anno. Tutta la merce era in evidente stato di alterazione e priva di etichetta e indicazioni che permettessero la tracciabilità di filiera, per un valore complessivo di circa 22.000 euro. "Abbiamo sventato un altro attentato alla sicurezza alimentare dei consumatori - conclude il ministro Zaia - La tolleranza zero è parte fondamentale del mio piano per difendere i prodotti italiani e genuini e vuol dire pugno di ferro contro i contraffattori dell'agroalimentare. Ancora una volta mi congratulo con l'Ispettorato Controllo Qualità per l'efficacia dei controlli predisposti a tutela dei consumatori e delle produzioni dell'agroalimentare italiano".
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Italia, caccia al pellet radioattivo. La Coldiretti: " Usate prodotti italiani".

Il problema del pellet (combustibile ricavato dalla segatura) radioattivo si diffonde nella Penisola. Dalla Valle d'Aosta, dove è partita l'inchiesta, le segnalazioni si spostano in tutta Italia: solo sabato scorso sono state sequestrate 10.000 tonnellate di materiale.

A scopo precauzionale, la Protezione Civile consiglia a chi in possesso del combustibile di contattare Vigli del fuoco (115) e Questura (113) per il corretto smaltimento della sostanza.

La regione Valle d'Aosta tenta comunque di buttare acqua sul fuoco: "Il materiale stoccato nei sacchetti o comunque allo stato inerte non risulta essere dannoso per la salute della popolazione", sulla stessa linea Salvatore Aprile, questore d'Aosta, che però precisa:" I pellet contaminatinon sono pericolosi per la salute dell'uomo quando sono inerti, mentre lo possono essere i fumi prodotti dalla loro combustione, così come le ceneri".

Il pellet pericoloso proviene dalla Lituania e reca tracce di Cesio 137, la sostanza radioattiva residuo della detonazione di armi nucleari e dai reattori delle centrali nucleari.

In ogni caso, la questione del pellet ripropone la vulnerabilità del mercato italiano a prodotti di non provata affidabilità. Al riguardo, la Coldiretti consiglia di rifornirsi con merci made in Italy, dalla tranciabilità garantita: "E' necessario investire sulla produzione di energia rinnovabile dell'agricoltura italiana che è ottenuta per oltre il 70% da biomasse combustibili dove sono completamente assenti i rischi di contaminazione nucleare", si legge in una nota diffusa dell' associazione.

Secondo l' Aebiom, (Associazione Europea per la Biomassa), sul territorio nazionale ci sarebbero 700mila stufe alimentate a pellet in Italia.

Il nostro Paese rappresenta inoltre uno dei più importanti mercati di tale combustibile: negli ultimi cinque anni, il consumo nazionale è salito del 400%, sopratutto per merito di stufe a pellet di media potenze ed uso casalingo (80% della domanda), ma anche per i sistemi di riscaldamento centralizzato come termostufe, termocaldaie e termocamini.

Data perciò la dimensione degli interessi in gioco, nel caso le partite di combustibile radioattivo non venissero individuate e rimosse velocemente dal mercato, un settore dell' economia già provato dalla crisi potrebbe subire nuovi, pesanti danni.
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